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18 gennaio 1997
Orientamento nel cambiamento: le risorse della persona dal vissuto ai percorsi formativi

28 febbraio 1997
Lo sviluppo sostenibile: il rapporto tra le nuove esigenze di mercato e gli orientamenti al lavoro

12-13 aprile 1997
Orientarsi nella professione tra possibiltà di nuove occupazioni e sviluppo

24 ottobre 1997
PAOLO VI papa del dubbio o papa del del dialogo

5 dicembre 1997
Le braccia aperte al mondo: vivere la fede nella modernità


CONVEGNO SUL LAVORO 1997


GIORNATE DI STUDIO
14 Novembre 1996 Seminario di Studio:
“Nuove prospettive di lavoro fra mercato e globalizzazione: l’avvento della telematica – La Rosa –Megale

18 Gennaio 1997 Seminario di Studio:
“Orientamento nel cambiamento: le risorse della persona dal vissuto ai percorsi formativi” – Biondi-Di Nubila

28 Febbraio 1997 Seminario di Studio
“Lo sviluppo sostenibile: il rapporto fra le nuove esigenze di mercato e gli orientamenti del lavoro” – Pombeni – Zamagni

CONVEGNO
12-13 Aprile 1997 Convegno
“Orientarsi nella professione: tra possibilità di nuove occupazioni e sviluppo”
articolato come segue:
12 aprile 1997 mattina: ricerca di Laura Fino e Barbara Bertani
12 aprile 1997 mattina: tavola rotonda su “Occupazione e orientamento al lavoro nel riminese” – Chicchi, Tiziano Arlotti, Primula Lucarelli, Paolo Salvetti, mons. L. Tiberti
12 aprile 1997 mattina: “il caso delle botteghe. Un archetipo della nostra imprenditorialiyà” –Loretta Biondi
12 aprile 1997 pomeriggio: tavola rotonda su: “Etica dell’imprenditorialità tra sviluppo e nuovi posti di lavoro”- Lombardi, l.Abete
12 aprile 1997 pomeriggio: “Le motivazioni ‘forti’ per intraprendere una professione”- Zamagni
13 aprile 1997 mattina: “il contributo dei cattolici al ‘progetto culturale’ in Italia- mons. Antonelli (ha scelto Rimini come 1° tappa del suo viaggio di presentazione in Italia del progetto culturale)
13 aprile 1997 mattina: “Problematiche di orientamento dalla Scuola all’università e dall’Università al lavoro” – Preziosi
13 aprile 1997 mattina: messa in cattedrale.
L’idea di questo tema, che è stato svolto nelle 3 giornate di studio e nel convegno con la pubblicazione di una ricerca specifica, nasce dalla osservazione ormai continua del fenomeno della disoccupazione e dalla valutazione, sempre più preoccupata, dei suoi sviluppi in relazione ai fenomeni di base e di contorno che l’ hanno originata e che, tuttora, continuano a farla crescere.

L’impatto delle scienze telematiche nella razionalizzazione dei processi, l’innovazione tecnologica che sostituisce, con ritmo sempre più crescente, il lavoro dell’uomo, sono sostanzialmente le cause principali che, anche ora, stanno provocando la trasformazione parziale o radicale, od addirittura il tramonto delle occupazioni tradizionali.
In seguito alla evidente e pressante urgenza di non farsi cogliere impreparati, occorre trovare alternative valide agli impieghi tradizionali attraverso “nuove occupazioni” .
Si passa infatti, da una visione del lavoro “classica”, ad un modello di riferimento caratterizzato sempre più da complessità e incertezza; instabilità e rischio sono in aumento per cui la richiesta di risposte innovative tende a dilatarsi.

Ne è conseguita la urgente necessità di incominciare un’azione di efficace orientamento alle professioni; orientamento destinato non solo ai diretti interessati, ma anche alle famiglie, alla scuola, alle comunità, che tenga conto del nuovo contesto lavorativo e delle nuove esigenze.

Ci siamo interrogati sulla possibilità di riflettere intorno a questa tematica (ad anche quanto e come il territorio della nostra provincia ne sia specificatamente coinvolto), affrontandola da varie angolature, con l’obiettivo di elaborare possibilmente idee che si possano tradurre anche in indicazioni concrete.
In particolare si è mostrata la esigenza di affrontare la tematica dal punto di vista positivo e cioè come sussidio all’operatività nell’orientamento alla professione, senza trascurare le dinamiche profonde in ordine alla formazione, alla cultura, alle dinamiche interiori del soggetto.

Ne è nata così l’idea che comprendesse


    Seminari di Studio
    Nello specifico, il primo dei tre seminari di studio, svoltosi il 14 novembre 1996, attraverso l’intervento del professore LA ROSA, docente di sociologia del Lavoro e dell’Industria presso l’Università di Bologna, si sono analizzati i mutamenti nell’ambito del lavoro. Essi traggono alimento principalmente dalla globalizzazione del mercato che porta ad un rinnovamento dei prodotti (attraverso una loro differenziazione spinta) e di processo. A tutto questo si aggiungono i mutamenti della nostra cultura: il significato del lavoro, il diverso rapporto tra il tempo di lavoro ed il tempo di non lavoro. Nasce pertanto il ‘lavoratore della contingenza’ nel quale la qualità del lavoro salvaguarda la qualità della vita. La formazione di tipo ‘circolare’ che, cioè alterna a periodi di lavoro periodi di riqualificazione, costituisce l’investimento che risponde alle esigenze del mercato, a quelle della persona.
    Le nuove tecnologie, nell’intervento della Professoressa MENALE docente di informatica dell’Università Cattolica di Milano, contribuiscono a rendere più rapido il mutamento introducendo nuove figure ed alienando quelle non in grado di riformarsi. Nascono pertanto le ‘Aziende in rete’ nelle quali vengono spezzettate le fasi del ciclo produttivo in stabilimenti anche molto lontani, che risultano più flessibili.
    Nel secondo seminario di studio del 18 gennaio 1997, attraverso la dott.ssa L.BONDI, psicoanalista, membro e docente della scuola europea di psicoanalisi, si è cercato di comprendere il senso umano profondo e l’impatto per il vissuto più intimo della persona, nello scegliere un percorso lavorativo e professionale. L’esigenza di considerare e fare emergere, cioè, le dinamiche profonde che muovono la persona durante il complesso processo che conduce ad
    orientarsi verso una data qualifica professionale.
    Una volta considerata la persona nelle sue potenzialità e nei suoi limiti nel rapportarsi all’orientamento, occorre trovare quei percorsi educativi di ampio respiro che sappiano analizzare un orientamento efficace a partire dalle risorse interiori degli individui, percorsi che consentano così di vivere in modo umano e gratificante la difficile sfida che la complessità del mondo postmoderno ci pone. Il professor DI NUBILA, docente di formazione e orientamento all’Università di Padova, nel suo intervento, ha curato le vie possibili per il raggiungimento di tale obiettivo.
    Nella terza ed ultima giornata di studio svolta il 28 febbraio 1997, la Prof.ssa POMBENI docente di psicologia dell’orientamento dell’Università di Padova si è messo al centro la persona che cerca di orientarsi, rispetto ad un proprio progetto professionale,
    investendo sulla propria formazione senza tuttavia sottovalutare le caratteristiche e le linee di tendenza del mercato del lavoro.
    Il prof. ZAMAGNI, docente di Economia all’Università di Bologna, individua le leve sulle quali agire per rendere lo sviluppo sostenibile: la formazione di secondo livello e continua, la necessità di modificare le regole di funzionamento del mercato del lavoro, la struttura finanziaria che deve finanziare le idee, lo stato sociale che da gestore di attività lavorative, deve diventare promotore lasciando alla società civile la possibilità di esprimersi.

    Convegno
    Svolto nelle giornate del 12 e 13 aprile 1997, ha come titolo quell’
    orientarsi che descrive il cammino che il singolo fa dentro la sua vicenda umana, al servizio della società, in vista di una profonda realizzazione .
    Al centro quindi l’uomo, il
    soggetto che lavora. Soggetto che deve avere la capacità di affrontare il nuovo con coraggio, con spirito di confronto, dialogo e mediazione, cercando di coordinare gli sforzi dei vari soggetti preposti allo sviluppo socio-economico, all’amministrazione, all’educazione ed alla formazione, salvaguardando, nel contempo, l’efficienza, la produzione e la capacità di rinnovarsi.
    Nella presentazione della ricerca ‘Orientarsi nella professione: Rimini tra nuove occupazioni e sviluppo’ condotta dalla dott.ssa FINO, BERTANI, GIOSSI dell’Università Cattolica di Milano, attraverso una elaborazione del materiale prodotto negli ultimi anni da varie realtà locali, consente una lettura “trasversale” del variegato e, per certi aspetti, unico mondo del lavoro della provincia di Rimini. Attraverso questa ricerca, visibile nello specifico opuscolo pubblicato, si sono enucleati alcuni punti nodali quali l’esigenza di maggiore flessibilità nell’affrontare il cambiamento sia da parte di chi cerca lavoro, sia da parte dei datori di lavoro. Ciò è reso evidente dalla crisi del modello di sviluppo balneocentrico caratterizzato da forme di decentramento produttivo molto accentuate..

    Attraverso la tavola rotonda ‘Occupazione e orientamento al lavoro nel Riminese’, il dott. L. CHICCHI direttore generale della fiera di Bologna, ARLOTTI sindacalista, LUCARELLI coordinatrice agenzia comunale Giovane Impresa, SALVETTI presidente giovani industriali, don TIBERTI direttore dell’ufficio diocesano della pastorale sociale, partendo da angolature diverse, hanno delineato le preoccupazioni, le potenzialità e le specificità del territorio riminese nel fronteggiare positivamente ed in maniera unitaria, questi nuovi scenari.

    Nella relazione della dott.ssa BONDI, docente della scuola europea di psicanalisi, si è affrontato il tema delle ‘botteghe’, realtà pittorica del ‘300 riminese che costituisce l’archetipo della nostra imprenditorialità.

    Nella seconda parte del convegno MALFATTI direttore commerciale Bologna Fiere, il prof. ABETE presidente U.I.S.S. di Roma e LOMBARDI esperto di tematiche imprenditoriali, hanno affrontato il tema dell’’etica dell’imprenditorialità tra sviluppo e nuovi posti di lavoro’ nel quale si è affermato come il profitto non è un idolo, ma un misuratore della salute dell’impresa. Creare posti di lavoro, favorire lo sviluppo, vincere le sfide del mercato mettendo a frutto i propri talenti, sono risorse morali che ogni imprenditore dovrebbe mettere in campo.

    Il Vescovo DE NICOLO’ esprime come sia più opportuno parlare di educazione e orientamento anziché formazione, che rischia di diventare un aspetto strettamente tecnico. E’ nell’educazione che viene aiutato il giovane a costruirsi una solida personalità, una interiorità profonda, una competenza fattiva e aperta.

    Nella conferenza conclusiva’ il contributo dei cattolici nel cambiamento della società italiana: un progetto culturale a servizio del lavoro’ il prof. PREZIOSI presidente dell’Istituto Toniolo , ha individuato strategie percorribili nello scenario lavorativo prossimo futuro, riconoscendo alla scuola in via di riformazione la funzione di un orientamento più efficace.
    L’intervento dei mons. ANTONELLI segretario generale della CEI a conclusione del convegno, nella 1° tappa del suo viaggio di presentazione in Italia del Progetto Culturale, ha colto lo stretto legame tra questo progetto e le problematiche lavorative attuali .

    Comunque, in sintesi, le indicazioni che ci vengono dal Convegno sono le seguenti: