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INTERVENTO DI APERTURA PER LA CONFERENZA
“L’inCANTO DELLA BELLEZZA. L’ARTE RIFLESSO DELL’INFINITO”


L’incontro di questa sera “L’incanto della bellezza. L’arte riflesso dell’infinito” nasce come ideale prosecuzione della serata dello scorso anno in cui il prof. Piero Viotto ci parlò della ‘pace ritrovata’ fra Chiesa e mondo dell’arte ad opera di Paolo VI e Maritain, quale si desume dal messaggio consegnato agli artisti nel 1965.

In quell’occasione venne operato un raccordo fra verità e bellezza riconoscendo quindi agli artisti la capacità (e il dono) di unire le generazioni facendole comunicare nell’ammirazione del bello.

Oggi - in piena era postmoderna - crediamo ancor più fermamente che la bellezza, quando è tradotta sensibilmente nella forma artistica possa e debba essere un mezzo per parlare di verità all’uomo.

Già Dostoevskij diceva “la Bellezza salverà il mondo” e proprio ieri da Montecassino l’abate Bernardo d’Onofrio ha sottolineato che “l’arte ci insegna la gratuità di Dio”.
Anche il Magistero della Chiesa ci pare vada esprimendosi in tal senso: prova ne sia la lettera agli artisti di Giovanni Paolo II.

E’ per tali ragioni che questa sera abbiamo voluto qui con noi p. Giovanni Marchesi - docente di teologia al Pontificio Istituto Orientale dell’ Università Gregoriana, autore di numerosi saggi teologici e di vita ecclesiale, scrittore su “La civiltà Cattolica” dove - fra l’altro - ha commentato il messaggio del Papa agli artisti - il quale ci condurrà sulla strada che dall’infinito , da Dio va al bello e all’arte, e la signora Liliana Cosi - prima ballerina étoile della Scala, fondatrice con Marinel Stefanescu d. Compagnia di Balletto Classico di Reggio Emilia - che è sicuramente ‘creatrice di bellezza ‘ la quale ci svelerà le modalità secondo cui l’esperienza artistica concretamente vissuta può essere riflesso e anche tensione verso l’infinito.

Concludo con un pensiero del libro ‘Cantico’ della religiosa Eliana Monaca che così si esprime riguado la bellezza “all’inizio c’è sempre la bellezza, che è semplicità totale. Per essa si può perdere tutto, laciar cadere le difese e accogliere lo stupore. Allora si aprono i segreti del Regno. Primo fra essi, la gioia”
Lascio la parola, dunque, ai ralatori . Grazie.